Addio a Kishin Shinoyama, l’occhio dietro gli ultimi scatti di John Lennon e Yoko Ono

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Addio a Kishin Shinoyama, l’occhio dietro gli ultimi scatti di John Lennon e Yoko Ono

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Addio a Kishin Shinoyama, l’occhio dietro gli ultimi scatti di John Lennon e Yoko Ono

Il talentuoso fotografo giapponese Kishin Shinoyama ci ha lasciati il 4 gennaio, all’età di 83 anni, nella sua amata Tokyo. Ricordato per i suoi indimenticabili scatti, tra cui l’iconica immagine di John Lennon e Yoko Ono baciarsi, Shinoyama ha portato la sua maestria nel catturare la bellezza e l’intensità della vita.

Nel 1980, ho avuto l’onore di trascorrere cinque giorni con la coppia di artisti, immortalando il loro amore in un bacio suggestivo che avrebbe poi adornato la copertina dell’album “Double Fantasy”, rilasciato nell’autunno dello stesso anno. È stato un momento speciale che ha contribuito a definire un’era.

Le sue fotografie hanno continuato a vivere anche nell’album “Milk and Honey” del 1984, un lavoro che ha toccato il cuore del pubblico tre anni dopo l’assassinio di Lennon. Utilizzando incisioni incomplete di canzoni nate durante la creazione di “Double Fantasy”, Shinoyama ha regalato un’atmosfera commovente e nostalgica, sottolineando la forza della sua connessione con la musica.

Nato il 3 dicembre 1940 a Tokyo con il nome Michinobu Shinoyama, ha iniziato a distinguersi nel mondo della fotografia sin dai giorni in cui frequentava il corso presso la Nihon University College of Art. Passato a essere un fotografo freelance nel 1968, ha rapidamente scalato le vette della notorietà grazie ai suoi ritratti, tra cui quelli del romanziere Yukio Mishima e di altri volti celebri come Momoe Yamaguchi, Rie Miyazawa e l’attore kabuki Bando Tamasaburo.

Shinoyama è diventato un’icona nazionale grazie al suo lavoro che ha impreziosito le copertine di giornali, riviste e libri, spaziando dalla celebrità all’arte del nudo. Non immune da controversie, nel 2010 è stato costretto a pagare una multa per atti osceni in luogo pubblico e blasfemia a seguito di una sua foto in un cimitero di Tokyo. Una decisione che ha scatenato un dibattito sulla libertà d’espressione, a cui Shinoyama ha risposto con la sua solita determinazione: “Ho fotografato il nudo all’aperto dagli anni Sessanta. La percezione cambia con l’andare del tempo, non possiamo evitarlo.”

Oltre alle luminarie della cultura pop, Shinoyama ha immortalato la quotidianità, gli elementi architettonici e i paesaggi urbani, dando voce anche alle vittime del terremoto e dello tsunami del 2011 e al complesso nucleare Fukushima.

Nel 2021, le sue opere sono state celebrate in una mostra al Tokyo Photographic Art Museum, confermando l’indelebile impronta che Shinoyama ha lasciato nel mondo della fotografia. La sua eredità continua a vivere attraverso gli scatti che hanno catturato l’anima del suo tempo.